Chi ha lasciato Bruno Mascarelli!

(Sarajevo, 18 agosto 1926 – Rovigno, 4 luglio 2019)

Museo della Città di Rovinj - Rovigno, Piazza m. Tito 11, Rovinj - Rovigno
giovedì 4 luglio 2019 - lunedì 8 luglio 2019


Uno dei fondatori del Museo di Rovigno, il nostro collega Bruno Mascarelli, ci ha lasciato. Sorpresi della perdita che è arrivata all'improvviso perché Bruno era vitale nonostante gli alti anni della vita che con dignità aveva portato fino all'ultimo momento esprimiamo la compassione alla famiglia. Riposa in pace!

Bruno Mascarelli (Sarajevo, 18 agosto 1926 – Rovigno, 4 luglio 2019) – In memoriam

Quando a Rovigno nominiamo il nome di Bruno Mascarelli per gli abitanti nativi di Rovigno ciò significa un’entità inseparabile, qualcosa che unisce la Città ed il uomo - l'artista! L'Artista che è apparso improvvisamente ed subito ha trovato nella città la sua casa e gli amici e per contraccambiare ha dato alla città la sua arte e la sua cultura. In questo scambio la città ha percepito di più di quanto non avesse dato, mentre Bruno Mascarelli con la sua spontaneità, nobiltà d’animo e spiritualità desiderava semplicemente vivere a Rovigno. Non vivere la vita di un semplice uomo in una piccola città in periferia, ma la vita di un uomo che il vivo desiderio creativo sprona più in alto e in avanti.

La Città di Rovigno e Bruno Mascarelli si sono trovati l’un l’altra in tempi difficili, quando la città veniva abbandonata dai suoi abitanti più istruiti, lasciando alle loro spalle case vuote e strade deserte. D’alta parte, Mascarelli, nato a Sarajevo, finché non ha incontrato Rovigno, nell’infanzia e giovinezza ha viaggiato come un nomade senza meta, non sapendo dove avrebbe voluto andare. Giunse a Rovigno senza nulla di materiale. Tuttavia, portava racchiuso in sé la ricchezza culturale che aveva acquisito tra la vita tempestosa. Mascarelli portò con sé a Rovigno l’istruzione, la tolleranza multiconfessionale e multietnica, la comprensione, l’amore, la giovinezza... In una parola – il cosmopolitismo.

Questo e tale Bruno Mascarelli iniziò a riunire amici artisti, gente della stessa opinione proveniente da tutti i luoghi dello stato di quei tempi, in particolare dai due principali centri culturali: Zagabria e Belgrado. Veniva raggiunto da artisti. Alcuni soltanto di passaggio, altri si fermavano, altri ancora vi trascorrevano l’estate, ma tutti si riunivano attorno a Mascarelli. In questo sodalizio c’erano tutti i profili artistici: pittori, scultori, fotografi, architetti, letterati, musicisti, artisti teatrali, cinematografici ed altri. Li riunì in un nucleo di artisti passato alla storia come “Scuola rovignese”. Fondarono il Museo a Rovigno! Poi Bruno se ne andò nella parte “occidentale” dell’Europa divisa dalla guerra fredda, ma rientrando di continuo. Fino ai giorni nostri Mascarelli è continuamente a Rovigno e fuori, Rovigno che è il suo rifugio e il ponte fra oriente e occidente. L’energia dello spirito lo induce a ricercare un mondo nuovo, migliore e diverso. La ricerca, il vagare e l’accesso nomade alla vita è evidente e presente nella sua arte come del resto le solidi radici dell’ambiente in cui ha avuto origine.

Bruno Mascarelli ha trasmesso con i suoi quadri il senso della libertà. La sua arte è l’espressione della soddisfazione creativa. Cercando se stesso rimuoveva i sensi, la forza interna, la vita intima e l’autoconclusione intrinseca. La maggiore forza ascensionale di Bruno era staccare l’oggetto dal suo contesto naturale, dall’irremovibile corso dell’esistenza, la liberazione del medesimo da tutto ciò che sta in esso e che può dipendere dalla vita. Ovvero, separarsi da ogni arbitrio, per trasformarlo in qualcosa di necessario e immutabile e avvicinarlo al suo pieno valore. Sembra come se i suoi quadri giungessero da un altro mondo. I quadri sprigionano vita, energia netta, attività interna, adempimento e aspirazione.

Anche nei suoi quadri trasmetteva con coerenza l’attività e la vita che sentiva nella sua creatività artistica. Liberato dall’arguzia, con i suoi quadri invocava la nostalgia, e che l’atto creativo rappresentava per lui allegria e gioia lo dicono i quadri stessi dai titoli significativi. Non trovava la bellezza, l’allegria e la gioia nella superbia perché avrebbe il potere di proclamare qualsiasi cosa arte. Così come Bruno Mascarelli ha vissuto l'arte ha visuto anche la vita, quindi siamo rimasti sorpresi dalla perdita che ci è venuta improvvisamente perché Bruno era vitale nonostante gli alti anni di vita in cui era stato dignitoso fino all'ultimo momento. Riposa in pace!

Dario Sošić

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