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In occasione della commemorazione del 70° anniversario, il Museo inaugura due mostre in un’ala di Palazzo Califfi, l’edificio nel quale opera il Museo. Si tratta di mostre in condizioni adattate alle circostanze, poiché nel palazzo sono ancora in corso lavori di ricerca riguardanti la ricostruzione dell'edificio.
Parte dei reperti rinvenuti durante le ricerche archeologiche di conservazione svolte nel 2021 e nel 2022 saranno esposti alla mostra intitolata Il Museo sulle fondamenta della città. Attraverso i ritrovamenti si può seguire lo sviluppo urbano di Rovigno dall’insediamento tardoantico fino al collegamento dell’abitato insulare con la terraferma, inclusa l’epoca della costruzione di Palazzo Califfi. Durante la mostra i visitatori potranno vedere parte delle mura di cinta cittadine situate nelle fondamenta dell’edificio e rendersi conto di com’era una volta questa parte della città, finora inesplorata.
Le ricerche archeologiche sono state svolte dal Dipartimento di archeologia terrestre dell’Istituto croato di restauro di Roveria, che è anche il co-organizzatore di questa mostra, mentre l'autore dei testi è Josip Višnjić, il responsabile delle ricerche.
 
Al primo piano del Museo, la mostra Caso di studio: Rovigno! Il materiale di collezione museale come ragion d’essere di un museo illustra un aspetto dell’attività museale che spesso rimane nascosto alla vista del pubblico. La mostra presenta i vari modi in cui il museo rovignese ha raccolto i materiali artistici nei suoi settant'anni di esistenza, quali manifestazioni, eventi e personalità hanno influenzato la formazione delle collezioni nella forma in cui le custodiamo oggi.
Una dei modi fondamentali di raccolta del materiale sono gli acquisti e le donazioni. Nel 2023 il Museo ha acquistato alcune opere fondamentali di Aleksandar Garbin, recentemente scomparso, cosicché a lui è dedicata una parte della mostra, a un peculiare artista rovignese, a un visionario che viveva spesso fuori dallo spazio e dal tempo al quale apparteneva.
Tra le opere selezionate si possono vedere anche quelle che finora non hanno avuto l’opportunità di essere esposte. In questo modo la ricca collezione d’arte del museo viene ulteriormente valorizzata. Questa mostra è il risultato di una ricerca sui modi di raccolta dei materiali museali, con particolare riguardo alla gestione sistematica e coerente della documentazione museale.
 
L’autrice e curatrice della mostra è Elizabeta Rogović.
 
L’identità visiva della mostra è firmata dallo Studio Tumpić/Prenc.