LA NOTTE DEI MUSEI 2025
I musei – visibili e invisibili
venerdì 31 gennaio 2025 - venerdì 31 gennaio 2025
Attenendosi al tema prestabilito I musei - visibili e invisibili, il Museo rovignese ha basato il programma della Notte dei musei di quest’anno nella presentazione delle attività che contribuiscono a sensibilizzare il pubblico su quegli aspetti del lavoro che nella consueta comunicazione delle attività museali rimangono insufficientemente visibili.
Nel seguito della mostra Il Museo sulle fondamenta della città: i risultati delle ricerche archeologiche, allestita in precedenza, per la Notte dei musei è stata organizzata l’esposizione L’angolo nascosto del museo con la quale è stato ricostruito il deposito dei materiali archeologici del museo, uno spazio nel quale, nel consueto lavoro quotidiano, hanno accesso soltanto i dipendenti del museo. La mostra illustra che cosa deve contenere un deposito o una custodia museale, come vengono sistematizzati e disposti gli oggetti, come vengono catalogati per rendere il più semplice possibile la loro manipolazione nelle attività giornaliere.
Al pianoterra del Museo si poteva praticare il gioco romano della tabula. L’organizzazione di questo evento trae ispirazione da un oggetto rinvenuto durante le ricerche archeologiche. Si tratta di una piccola vertebra ossea, accuratamente modellata e decorata, che fungeva da pedina per la tabula, uno dei giochi da tavolo preferiti dai Romani, precursore dell’odierno backgammon.
Per evidenziare l’aspetto educativo dell’attività del museo, che oggi riveste un ruolo sempre più importante, è stato organizzato un programma nell’ambito della mostra Caso di studio: Rovigno! I visitatori, con l’aiuto di compiti preimpostati, hanno esplorato la mostra in modo autonomo e hanno cercato le soluzioni alle domande poste. Il grande interesse tra le diverse generazioni di visitatori per questo modo di fruire le mostre, dimostra che i musei possono essere dei luoghi interessanti nei quali trascorrere attivamente il proprio tempo libero.
I dettagli invisibili e finora sconosciuti sul palazzo che ospita il Museo potevano essere appresi seguendo la proiezione del cortometraggio Alfredo Serrai, La vita a Palazzo Califfi. Nel film è ripresa la conversazione con uno degli ultimi inquilini che ha vissuto in questi ambienti nella prima metà del XX secolo e rivela come si viveva nel palazzo, a che cosa serviva e, inoltre, si apprendono anche alcuni dettagli della vita quotidiana di quell’epoca a Rovigno.
I cataloghi che accompagnano i programmi del museo sono una traccia tangibile e visibile che rimane anche dopo la loro realizzazione, mentre le mostre con le quali sono stati celebrati i settant’anni di attività del Museo sono state riunite in una pubblicazione la cui identità visiva è firmata dallo Studio Tumpić/Prenc. In occasione della Notte dei musei, la suddetta pubblicazione è stata presentata nella Conversazione sul design, durante la quale Vilma Bartolić, direttrice del Museo, ha dialogato con il direttore creativo dello studio Tumpić/Prenc, Anselmo Tumpić. Nel corso del colloquio si è potuto apprendere come i designer abbiano affrontato la creazione di un catalogo che riunisce tre mostre, una documentaria, una archeologica e una di belle arti e come i contenuti multiformi siano stati resi visibili in un’unica pubblicazione. Tumpić ha affrontato anche il tema del design visivo delle mostre stesse e, prendendo come esempio il manifesto che accompagnava la mostra Testimoni di carta del passato, ha spiegato come in questo manifesto sono state lasciate delle parti visibili che vengono usate dai designer durante la progettazione delle pubblicazioni. Allo stesso modo ha illustrato la soluzione visiva per la mostra Il Museo sulle fondamenta della città, che si basa sul motivo dei geotessili utilizzati durante le ricerche archeologiche e che è stato ripreso nell’allestimento figurativo della mostra.
Il catalogo nel quale sono riunite le mostre Testimoni cartacei dei tempi passati, Caso di studio: Rovigno! e Il Museo sulle fondamenta della città, insieme ai testi della curatrice e redattrice del catalogo Elizabeta Rogović e del dott. sc. Josip Višnjić, offre una panoramica illustrativa dei sette decenni di attività del Museo.
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