Dijalog / Dialogo
Museo della Città di Rovinj - Rovigno, Piazza m. Tito 11, Rovinj - Rovigno
sabato 23 novembre 2024 - sabato 30 novembre 2024
Il Museo della Città di Rovinj - Rovigno prosegue la propria attività espositiva presentando due oggetti della propria collezione museale. Si tratta dell’armatura da samurai Tosei gusoku del 1830, presentata in dialogo con l’installazione di Aleksandar Garbin, che nasce come reinterpretazione della citata armatura da samurai.
La mostra è organizzata in occasione del ritorno dell’armatura da samurai dal restauro presso l’Istituto croato di restauro. La complessità dell’intervento conservativo e di restauro è testimoniata dal fatto che sulla corazza si è lavorato sin dall’inizio del 2020 per ripristinare le parti metalliche, tessili e in pelle dell’oggetto.
L’armatura da samurai Tosei gusoku, proveniente dal lascito della famiglia Hütterott, è stata presentata per l’ultima volta al pubblico rovignese nel 2005, alla mostra Viaggio in Giappone 1884 - 1885 dei coniugi Hütterott. In quest’occasione viene esposta in un nuovo aspetto, restaurato, e la presentiamo come dono ai cittadini di Rovigno e ai loro ospiti in questo periodo prefestivo.
Johann Georg Hütterott (console giapponese a Trieste) con sua moglie Marie aveva trascorso un anno viaggiando attraverso il Giappone, da Nagasaki, attraverso Osaka, Kobe, Nara e Kyoto fino a Nagoya, Yokohama e Nikko. Tra i tanti oggetti acquisiti in questo viaggio, si conserva anche l’armatura da samurai Tosei gusoku. La corazza fu realizzata nel 1830 per il ramo familiare del clan Ikeda I-Settsu-Ikeda e fu eseguita da Muneharu Myôchin nella celebre bottega famigliare.
Nel 1868 il Giappone iniziò la sua era moderna con l’apertura dei porti e il permesso di soggiorno agli stranieri. La famiglia Hütterott arrivò in Giappone dieci anni dopo l’abolizione della casta dei samurai nel 1876. Molti samurai erano indebitati e si trovarono costretti a vendere le loro proprietà. È molto probabile che la corazza da samurai sia entrata in possesso della famiglia Hütterott proprio in questo modo.
Alla mostra Dialogo, come contrapposizione all’armatura giapponese da samurai, è esposta la scultura Samurai dell’artista rovignese Aleksandar Garbin. Garbin vide il samurai di Hütterott alla suddetta mostra del 2005. Affascinato da quello che aveva visto, decise di reinterpretarlo riciclando imballaggi di cartone. L’armatura da samurai giapponese, che per sua stessa natura è un oggetto d’uso (corazza militare) fatta di ferro, seta, broccato, cuoio e rame e che pesa 25 chilogrammi, è posta di fronte a una scultura formata da scatole di cartone di diverse dimensioni, bastoncini di legno, carta natron, cartone, nastro adesivo. Anche se la tecnica di costruzione annulla il peso originale dell’armatura, allo stesso tempo crea con grande successo una monolitica figura visiva.
Invitiamo tutti i cittadini di Rovigno e dell’Istria ad approfittare di quest’opportunità unica e di sperimentare un’esperienza preziosa e insolita. Per la sensibilità e il valore degli oggetti, la mostra rimane aperta solo per una settimana.
Durante la durata della mostra verranno organizzate conferenze tematiche.
Già lunedì 25 novembre alle ore 13 e alle 17 Matea Radaković del Dipartimento di studi asiatici della Facoltà di filosofia di Pola terrà due conferenze. In queste spiegherà i samurai nel contesto del tempo in cui vissero, mentre i visitatori potranno conoscere meglio chi erano i samurai, fatti interessanti sul loro modo di vivere e sulla loro mentalità.
Aspettatevi l’inatteso al Museo della Città di Rovigno!
Ingresso gratuito
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