Colonia Artistica di Rovigno, 2018

Museo della Città di Rovinj - Rovigno, Trg m. Tita 11 (Grande Galleria, I piano)
mercoledì 18 luglio 2018 - mercoledì 15 agosto 2018


La “Colonia artistica di Rovigno" è una mostra collettiva d’arte contemporanea che ha tramandato la sua esistenza e la durata per tutta una vita. Con la sua perseveranza affronta il tempo e la noiosa ripetizione. Affronta anche la mentalità locale, perché l’arte è sempre, specialmente nell’attuale mondo globalizzato, al di sopra degli intolleranti interessi locali. L’edizione della mostra di quest’anno comprende un numero relativamente maggiore della rappresentanza di artisti giovani, nonostante la minore presenza in generale di espositori significa in fin fine l’ascesa di idee più fresche e le riflessioni che si possono notare nella mostra. Partecipano perché sono consci della loro singolarità nella società, sono diversi, si distinguono e sono a capo dei cambiamenti indispensabili nel dinamismo della società contemporanea. È interessante seguire dove vada il mondo della fantasia degli artisti? Quanto influisce sugli artisti la società contemporanea? Come gli artisti presentano i problemi della società o come li negano? Da sempre l’arte ha indicato e riconosciuto tutte le componenti della società in cui si crea, positive e negative. Questi indizi positivi e negativi non solo danno il ritmo alla danza della vita, ma sono i promotori principali dello spirito creativo. La ribellione o l’accettazione si riflette attraverso le opere d’arte ideate e realizzate. Le opere d’arte esposte alla mostra ne diventano la conferma e danno la leggitimità alla realtà.

La "Colonia artistica di Rovigno" è una mostra collettiva d’arte contemporanea che ha tramandato la sua esistenza e la durata per tutta una vita. Con la sua perseveranza affronta il tempo e la noiosa ripetizione. Affronta anche la mentalità locale, perché l’arte è sempre, specialmente nell’attuale mondo globalizzato, al di sopra degli intolleranti interessi locali. Talvolta ci poniamo la domanda di come questa mostra riesca ad essere talmente longeva, ed anche cosmopolita, in una cittadina fuori dalla portata dei grandi centri culturali? Vetusta per l’allestimento tradizionale, ripetirivo, e altressì fresca e giovane per gli espositori e le espressioni rappresentate.

È possibile pensare alla risposta se questo suo modello ripetitivo, che ha segnato salite e cadute, crisi, ma anche momenti illustri, venisse confrontato con la danza. Perché, si tratta di arte, e l’arte è sublime e non è solamente il riflesso o l’astrazione della vita, ma la danza della stessa vita. La danza in cui sono inclusi vari artisti che vivono l’arte in maniera diversa. Gli artisti al ritmo di danza stabiliscono l’accettazione di tale differenze senza esclusivismo. Partecipano anche perché sono consci della loro singolarità nella società, sono diversi, si distinguono e sono a capo dei cambiamenti indispensabili nel dinamismo della società contemporanea. Da sempre l’arte ha indicato e riconosciuto tutte le componenti della società in cui si crea, positive e negative. Questi indizi positivi e negativi non solo danno il ritmo alla danza della vita, ma sono i promotori principali dello spirito creativo. La ribellione o l’accettazione si riflette attraverso le opere d’arte ideate e realizzate. Le opere d’arte esposte alla mostra ne diventano la conferma e danno la leggitimità alla realtà. Perciò questa è contemporneamente la danza della stessa vita.

L’edizione della mostra di quest’anno comprende un numero relativamente minore di espositori rispetto agli anni precedenti, ma tutto ciò è soltanto una parte del ritmo che da vivacità alla danza. La contemporanea rappresentanza di artisti giovani, nonostante la minore presenza di espositori, significa in fin fine l’ascesa di idee più fresche e le riflessioni che si possono notare nella mostra. La sincronizzazione nei ritmi che giunge di per sé e che ripetutamente conferma la componente danzante dell’arte. Quasi possiamo confrontarla con il ritmo del battito del cuore della madre e del figlio prima della nascita. Un cuore batte con tranquillità, più lentamente e decisamente, mentre l’altro è più vivo e più incerto. Alla Colonia rovignese ognuno dei due cuori, dall’inizio ad oggi, danno alla città, in maniera sincronizzata reciproca, una componente cosmopolita.

Dario Sošić

Gli espositori: Bičić Tea, Bogdanović Jasna, Božić Milan, Brajnović Marčelo, Brajnović Petar, Brajnović Tomislav, Budicin Egidio, Delimar Vlasta, Dimeski Marin, Domačinović Dinko Josip, Đuran Vida, Feller Eugen, Friščić Danko, Garbin Aleksandar, Garčević Bianka, Hegedušić Brajnović Zvjezdana, Herak Martina, Hršak Tomislav, Ivančić Josip - Pino, Kalenić Jadranka, DeKarina Ljubo, Keser Zlatko, Klanjčić Mihael, Kolarić Branko, Kopas Zdravko, Kos-Paliska Vera, Kraljić Irena, Krašković Denis, Luketić Lada, Malčić Ivica, Maraković Mia, Martek Vlado, Mascarelli Bruno, Matić Marija, Milić Zdravko, Milovan Andrija, Mrčela Ivana, Paliska Karlo, Pentić Josipa, Rapaić Davor, Ražov Nikola, Roux Jaco, Ruk Ražov Ivanka, Rukelj Gabrijela, Smrkinić Dorotea, Sokić Damir, Sorola Staničić Melita, Sošić Vjekoslava, Svilar Radovan Rajko, Škrgatić Tanja, Teklić Bernard, Tumpić Dženet, Tumpić Vanja, Vincek Vlatko, Vlačić Ljiljana, Zagoda Iva, Zubak Marko, Žižović Breza

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