Likovna Kolonija
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La Colonia artistica Rovignese è la maggiore mostra d’arte collettiva già da decenni tradizionalmente curata ed allestita dal Museo civico di Rovigno. Vi partecipano artisti rovignesi e vengono invitati anche altri artisti ospiti. A dire il vero, in base al titolo della mostra si potrebbe concludere che si tratta di un singolare convegno e incontro di artisti, caratteristici per la Colonia artistica, però, già da tempo, non fa il caso della colonia rovignese. Partiamo dall’inizio che ha origine più di mezzo secolo fa, e lo ricordiamo come conseguenza e risposta a turbolenti eventi storici della città. Gli avvenimenti manifestatisi subito dopo la seconda guerra mondiale hanno trascinato la cittadinanza a decisioni e ad una situazione irrazionali, quasi irreali; l’abbandono dei propri focolari era il fenomeno più duro e più massiccio. In questi momenti difficili per la città di Rovigno, che vive la sua peggiore crisi demografica, compaiono gli artisti: scrittori, poeti, giornalisti, scienziati, attori, musicisti … in poche parole il fior fiore della comunità accademica. Con la loro apparizione e con la scoperta di una città spopolata e addormentata, inizia risurrezione e la rivitalizzazione: spirituale e materiale. Con la costituzione della “Colonia artistica di Rovigno”, come fu chiamata all’epoca, venne promosso un ampio progetto culturale di vivificazione della città. In quegli anni gli artisti presero dimora temporanea in città, e molti di loro vi si trasferirono stabilmente. Si procurarono gli alloggi, rinnovarono le case abbandonate per potervi dimorare per più mesi in città. Proprio questo fatto rende la “Colonia artistica” rovignese diversa da molte altre colonie del genere. I concittadini temporanei di Rovigno avevano formato un nucleo omogeneo di artisti che si cimentavano nelle arti figurative, nella letteratura e nella musica. Grazie all’entusiasmo e alla perseveranza di questi pionieri Rovigno è oggi sinonimo di arte figurativa contemporanea, e contemporaneamente l’arte figurativa diventa il segno distintivo della città, chiamata spesso “Rovigno – città degli artisti”. In un’occasione, a Zagabria presso la Società croata degli artisti d’arte figurativa, alla seduta della Comunità delle colonie artistiche della Croazia (1982), alla critica di una signora (il cui nome non ricordo) che la Colonia artistica rovignese per forma tale non è, ma che è la mostra collettiva degli artisti d’arte figurativa, avevo spiegato, sostenuto dei rappresentanti delle altre “Colonie artistiche” che la colonia rovignese è una delle prime a distinguersi dalle altre per la sua peculiarità. È vero, questa peculiarità specifica con il tempo è scolorita ed infatti, già da più di un quarto di secolo abbiamo soltanto la mostra collettiva annuale degli artisti invitati. I traguardi che si era prefissa la Colonia artistica di Rovigno ai suoi inizi sono stati raggiunti con la fondazione delle istituzioni culturali cittadine e la colonia è andata ad immergersi nella quotidianità, diventando un evento annuale generalmente accettato. La mostra d’arte figurativa annuale di eminenti autori della realtà artistica contemporanea è il frutto di questo progetto culturale. Il Museo civico di Rovigno, con la continuità dell’allestimento di tale mostra annuale, è il custode della tradizione e del valore del progetto culturale della Colonia artistica che vanta mezzo secolo di vita; progetto in cui sono incluse molte persone benintenzionate; da semplici artisti sinceri e ricchi di spirito di abnegazione e fino alle personalità più insigni della produzione artistica croata. Li unisce principalmente l’amore per il prossimo e il fascino che la città trasmette loro, creato dall’armonia mediterranea, formato artisticamente quasi in maniera irreale. Grazie a questo loro intento e all’entusiasmo dei pionieri, Rovigno ha mantenuto la sua vitalità ed ha rinnovato i valori delle generazioni che attraverso la storia l’avevano abbandonata. Ora, nonostante la Colonia artistica rovignese abbia oltrepassato i limiti delle definizione e della forma di “colonia artistica” e sia diventata una mostra collettiva d’arte figurativa, siamo orgogliosi, perché per qualità e numero di espositori supera i traguardi che si era prefissa all’inizio. Grazie all’attività permanente e all’allestimento continuo della mostra per cinque decenni, il Museo rovignese ha raccolto la più preziosa e più ricca collezione d’arte contemporanea in Istria. La collezione diventa così testimone della produzione dell’arte croata contemporanea, da ché è iniziata, ovvero dai primi anni cinquanta del secolo scorso ad oggi e rimane ai posteri come un valore perenne. Nonostante la modestia dei premi d’acquisto, la collezione è andata ad arricchirsi di continuo con nuove opere di artisti insigni dell’Istria e della Croazia. Quest’opera di continua concezione ha dato come risultato il fatto che il nostro Museo sta a fianco di pochi musei che vantano una mostra permanente di collezioni d’arte moderna e contemporanea. Molti conoscitori dell’arte rimangono piacevolmente sorpresi quando scoprono le imposanti opere di nomi illustri che rappresentano la mostra permanente e la collezione d’arte contemporanea del museo rivignese. Il Museo d’arte contemporanea dell’Istria, che la Regione si è prefissa di istituire nel prossimo futuro, esiste già a Rovigno dal 1986, in seno al Museo civico. A Rovigno, l’arte figurativa contemporanea è presente e si fa sentire, principalmente per merito del Museo civico, come parte tempestiva e rilevante degli eventi che fanno tendenza, e le esposizioni nelle sue gallerie entrano a far parte in maniera apprezzabile della biografia dei giovani artisti. Aderendo con serietà all’invito degli artisti a partecipare alla mostra della “Colonia artistica” ci offre un’immagine più oggettiva della scena dell’arte contemporanea sia in Istria sia in Croazia. La mostra con una tale scelta ed adesione di artisti famosi, arricchisce la citta' culturale di Rovigno, completa il programma del Museo rovignese e, quello che è più importante, arricchisce ed amplia la collezione artistica del Museo come suo valore permanente. Dario Sošić, curatore superiore
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